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martedì 14 gennaio 2014

Sherlock Holmes and the Giant Rat of Sumatra








Quando nel 2009 un gruppo di ricerca, che stava esplorando il cratere del vulcano Bosavi in Nuova Guinea, trovò una nuova specie di ratto gigante e gigante lo è veramente....
eccolo lungo  82 cm, peso 1.5 kg



Gli Holmesiani DOC, quelli che sanno tutto dei romanzi del mitico Sherlock Holmes, anche la punteggiatura, devono aver esultato e dichiarato profetiche le parole di Arthur Conan Doyle.
Vi chiederete Doyle aveva scritto un romanzo dal titolo: "Sherlock Holmes and the Giant Rat of Sumatra"? Nah troppo facile, la verità è questa......


All' inizio di The Adventure of the Sussex Vampire troviamo questo strano brano:







Holmes riceve una lettera in cui si parla del "Caso di Matilda Briggs" e dice a Watson:
“Matilda Briggs was not the name of a young woman, Watson,” said Holmes in a reminiscent voice. “It was a ship which is associated with the Giant Rat of Sumatra, a story for which the world is not yet prepared.”
Quanto doveva essere terrificante il Ratto di Sumatra, se il buon Dottore aveva affrontato senza batter ciglio il Mastino dei Baskerville?





Ora ricominciamo tutto... io non sono un'esperta di Sherlock Holmes, il mio interesse per i racconti di Doyle è stato MOLTO ravvivato dalla visione degli episodi della Serie "BBC Sherlock Holmes", per cui ho sviluppato una "lieve" dipendenza, certo non paragonabile all'enorme dipendenza che mi lega al signore a cui ho dedicato il mio blog (see Up)!

Allora  come si rivede tutta questa vicenda per me? ...nell’attesa spasmodica, che condivido con altri milioni di fan, di conoscere  i plot dei nuovi episodi....una mattina mi arriva un twitt degli autori : Steven Moffat e Mark Gatiss, che cita: # Rat  #Wedding   #Bow e ....
subito attratta dal termine Rat, faccio una breve ricerca tra i libri del mitico detective...e arrivo alla vicenda che ho descritto sopra, trovo anche un apocrifo  “The Giant Rat of Sumatra”, bruttissimo non leggetelo!
Ma tutto  questo mi riporta all'adorabile roditore scoperto in Nuova Guinea, d’accordo non è Sumatra ma siamo lì J 
Parliamo un po’ di lui allora!




 Occorre dire subito che  il cratere del Bosavi, che ha un diametro di 4 km ed è circondato da una falesia alta 1.000 m , ha intrappolato al suo interno un gruppo di animali, che si sono evoluti creando endemismi straordinari ! una specie di “Lost World” , simile a quello di Conan Doyle...oh eccolo di nuovo!
Il gruppo di ricerca, che stava esplorando il cratere del vulcano Bosavi in Nuova Guinea era accompagnato da una troupe della BBC, (avanti con le coincidenze), che stava filmando il documentario “Lost Land of the Volcano”. Il responsabile del gruppo era il Dr. Kristofer Helgen, curatore dei  mammiferi  allo “Smithsonian’s National Museum of Natural History” di Washington, affiancato da specialisti locali.
Il nostro topo gigante  ha fatto la sua comparsa durante una  notte, inquadrato dalle telecamere all’infrarosso, lasciando nello sgomento cameramen e biologi; uno dei cameraman G.Buchanan disse: "I had a cat and it was about the same size as this rat."
I biologi pensavano già di chiedere aiuto alle guide indigene della tribù Kashua, che vive ai piedi del vulcano, per catturare un esemplare vivo, quando il nostro eroe è comparso di giorno e si è  subito mostrato confidente  con i ricercatori! Questo comportamento segnala che l’animale non aveva mai incontrato la nostra specie prima , altrimenti sarebbe scappato “a gambe, pardon, zampe levate”.
il Dr.  Helgen lo ha subito classificato assegnandolo al genere Mallomys , commentando:  “It is a true rat, closely related to the rats and mice most of us are familiar with, but so much bigger”
 Il Ratto gigante ha un color grigio argento, con una fitta pelliccia lanosa; segue una dieta vegetariana di foglie e radici...e quindi ...purtroppo non vedo che tipo di disastri avrebbe potuto combinare sulla "Matilda Briggs" .

Passiamo ora ad un altro candidato:  il   ratto gigante del Gambia (Cricetomys gambianus)
Questo “animaletto”  è un roditore notturno, simile a un ratto, diffuso in gran parte dell'Africa.



Vediamo le dimensioni:  lungo fino a 90 cm  inclusa la coda, raggiunge il peso di 1,4 kg.
Il nome scientifico Crycetomis si riferisce alle tasche guanciali che ricordano quelle dei criceti. Comunque è bene ricordare che il ratto gigante africano non è  un criceto, ma neppure un ratto! 
Vi chiederete ….ma allora cos’è?.... appartiene a una Famiglia di Roditori i Nesomyidae, endemica dell'Africa. In buona sostanza non è un RATTO!
Lo si trova di solito nelle foreste e nel sottobosco,ove costruisce la propria tana. Il ratto gigante è un animale sociale e vive in colonie composte in genere da una ventina di individui. I maschi sono territoriali e reciprocamente “aggressivi”…(e questo va bene)….è onnivoro.

Questo  ratto africano, soprattutto se addestrato fin da giovine età, familiarizza facilmente con l'uomo, è intelligente e ha un carattere mite e socievole, cosa che lo rende particolarmente adatto come: ANIMALE DA COMPAGNIA!



Il suo commercio è però  pericoloso in quanto è una specie potenzialmente invasiva; in Florida, per esempio, esiste una popolazione di ratti africani in libertà che viene considerata una potenziale minaccia per l'ecosistema delle Everglades.
Poi si sa come sono gli uomini, ma sì compriamo questo cricetino…poi quando diventa un topone inquietante, che fai lo lasci con i bambini??? No lo liberi nelle fogne. Infatti in quartieri popolari di New York recentemente si è scoperta una colonia di Ratti Giganti del Gambia, che si sono adattati a vivere nell'habitat dei ratti di città, cioè le fogne… e qui già mi vedo Holmes, con il suo cappotto svolazzante, e Watson alla ricerca, nelle fognature di Londra,  dei mostruosi esemplari, fuggiti dalla" Matilda Briggs"! Sherlock ci “andrebbe a nozze”!

Inoltre l'importazione è proibita negli USA dal 2003, a causa di una epidemia di vaiolo delle scimmie, agente patogeno di cui i topastri sono veicolo, che in quell'anno si diffuse negli Stati uniti. 
Ci furono  63 i casi di vaiolo umano manifestatisi  negli States, distribuiti in 3 stati del Midwest: 29 casi confermati  in Indiana, 21 in Wisconsin e 12 in Illinois. Per fortuna nessuna vittima!
 Ma vi chiederete cos’è il vaiolo delle scimmie? La malattia ha questo nome perché fu osservata per la prima volta nel  nelle scimmie di laboratorio. In natura  in realtà il virus colpisce i roditori (soprattutto scoiattoli, ratti e topi), e può essere trasmesso ai primati e quindi anche agli esseri umani  dagli animali infetti attraverso uno stretto contatto (sangue o morsi).

La "Matilda Briggs", piena di cadaveri di marinai morti di vaiolo e ratti pronti a diffondere il virus per Londra, altra bella ipotesi!


In Africa invece i poveretti se la passano veramente male, in quanto una società La ONG APOPO, con sede in Belgio e in Tanzania, conduce da anni un progetto di addestramento dei ratti giganti che sfrutta il loro olfatto per la ricerca di mine anti-uomo e per altre attività umanitarie. Umanitarie appunto, ma ai poveri ratti chi pensa? Li chiamano  “Hero Rats” infelici animali!


Però questi animali vivono in Africa, non in Indonesia…un’altra possibilità è invece:

Il Ratto gigante di Flores (Papagomys armandvillei) nomenclato da Jentink nel 1892 ,quindi Conan Doyle poteva conoscerlo!
E’ un roditore della famiglia dei Muridi , endemico di Flores…… Muridi, quindi questo è un RATTO! 
Roditore di grandi dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo di 43 cm, la lunghezza della coda varia da  33 e 36 cm, notevole!



 La pelliccia è fitta e ruvida, cosparsa di peli spinosi lunghi 30-35 mm. Il corpo è robusto, il pelo di color bruno-grigiastro. Le vibrisse sono lunghe e nere. Le orecchie sono piccole e rotonde, marrone scuro e ricoperte finemente di piccoli peli brunastri. Le zampe sono lunghe e larghe, con  artigli  robusti. È una specie terricola, si nutre  di foglie, germogli, frutta e alcuni tipi di insetti.

Sono molto invasivi, se non ricordo male, gli antropologi che scavavano nel sito dell’ Hobbit, l’uomo di Flores (Homo floresiensis) dovevano spesso allontanarli dal sito di scavo.


Comunque il piccolo Hobbit conosceva bene l’ armandvillei e lo cacciava, mentre lui sfuggiva a gigantesche cicogne (Leptoptilos robustus)!


Strano mondo quello di Flores... piccoli uomini, ratti giganti, elefanti nani, mostruose cicogne...lo avesse saputo Conan Doyle, altro che “Il Mondo Perduto”....potrebbe essere spunto per un apocrifo? Che dite?..lo spero!

Conclusione:


OK ho visto l’episodio non c’era nessun ratto gigante indonesiano, DELUSIONE ENORME!
 ma c’erano:
 “ The (not giant) Rats of Sumatra (Road tube station)”...tipastri o topastri ? che piazzavano bombe nella metropolitana.  













giovedì 27 giugno 2013

L'ape di Sheldon



La notizia potrebbe essere di poco conto: è stata scoperta una nuova specie di ape delle orchidee, le è stato  assegnato il nome : Euglossa bazinga , Bazinga ??? ...al massimo qualcuno potrebbe pensare ad un nuovo tipo di arte marziale giapponese! insomma nessun clamore!
 
Io so invece che ai lettori abituali del mio Blog il termine Bazinga, ricorda ben altro !
 
Lo specifico epiteto rende onore al brillante, simpatico, accattivante, irresistibile  personaggio del “nerd” Sheldon Cooper, della serie TV “The Big Bang Theory”,   brillantemente interpretato dall’attore Nordamericano James Joseph  “Jim” Parsons.
Si ma allora perché non : Euglossa sheldoni ?
Semplice!  quando il Dr. Sheldon Cooper fa uno scherzo a qualcuno, lo scherzo stesso è annunciato  dal  termine BAZINGA !!! Tanto per avere un'idea della comicità del tutto vi invito a guardare questo video:
 
 
Ma chi fa scherzi a chi? Andre Nemesio, dell' Universidade Federal de Uberlândia, in Brasile, dice " Euglossa bazinga ,   ci ha raggirato per un  po' di tempo, infatti  a causa della sua somiglianza con  E. ignita, abbiamo pensato che E. bazinga fosse solo una varietà dal colore diverso; poi alla fine abbiamo compreso trattarsi di una nuova specie" ....... uno  scherzo ben riuscito degno di Sheldon Cooper e allora quale nome più adatto di BAZINGA?

 
 
 
 D'altronde guardando la foto qui sotto come dare torto al povero Dr. Nemesio ? (però  Nemesio, nome nomen, un nome che è tutto un destino) OK , scusate la digressione ecco l'immagine :
 
 
 



Immagini  A, C, E,  G mostrano E. bazinga, the others the E. ignita. Image: Courtesy Andre Nemesio
 


Ma vediamo di conoscere meglio questo gruppo di bellissime api iridescenti:
le api delle orchidee sono però  un tipo di ape poco conosciuta, che raccoglie ogni tipo di composto chimico,  che poi usa per attrarre le femmine. Queste api e le orchidee che impollinano sono un bell'esempio di Coevoluzione, The Red Queen Effect,  e le piante si affidano totalmente alle api per l’impollinazione.
 
Ma un nuovo studio pubblicato su  Science ha scoperto che questa relazione non è paritaria come si era pensato. I biologi hanno ricostruito la complessa storia evolutiva delle piante e dei loro impollinatori, individuando quale ape impollinava una specifica orchidea e analizzando i composti raccolti dalle api.  Premettiamo che queste api attirano le femmine creando un "profumo" particolare, che rilasciano in presenza delle signore! Sembra che le orchidee abbiano più bisogno delle api, più di quanto le api abbiano bisogno dei fiori; i composti prodotti dalle orchidee sono infatti  solo il 10% dei composti raccolti dalle api. Le api raccolgono molto più per la  loro “colonia” da altre sorgenti, come resina di albero, funghi e foglie, creando, come potremmo chiamarla " Eau d' Orchidée" o " Parfum des Abeilles"  ! le molecole che formeranno il profumo vengono accumulate entro una sacca che si trova entro l'arto posteriore. Per una spiegazione visuale consiglio questo video: produzione profumo
Sheldon, invitato ad un talk show, ha così riassunto in poche parole, logiche e concise tutto lo sproloquio che io ho scritto fin qui:
 
 
 
 Sempre Grandissimo SHELDON !
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

domenica 19 maggio 2013

Piccole Storie di Evoluzione e Biodiversità


Riapro il mio Blog dopo sei mesi di pausa forzata, dovuta ad impegni di lavoro, che ahimè mi sono stati imposti. Ma mi è mancato tanto il Blog , come mi sono mancati tutti i miei Lettori.
Lo faccio caricando la presentazione di una piccola conferenza, che ho tenuto lo scorso  aprile.

Date le limitazioni del sistema, ecco le istruzioni :

  • Fate partire il video
  • Avviate il file MP3 e stoppate il video seguendo l'audio
Buona visione

Patrizia Martellini



 
 
 

martedì 11 dicembre 2012

Orribili piante carnivore

Questo post partecipa al Carnevale della Biodiversità,  tema:
                                  “Ho visto cose… La biologia dei mondi fantastici”




Le piante carnivore sono le uniche piante ad essere note al grande pubblico, che diciamolo adora veder scorrere fiumi di sangue....ma andiamo con ordine...

 

 


 

La prima pianta carnivora arrivò a Londra nel 1768, proveniente dal Nord America, ed in particolare dal North Carolina. La nuova pianta venne classificata da John  Ellis e Daniel Solander (uno degli Apostoli di Linneo, che aveva partecipato alla spedizione del Capitano Cook nei mari australi, con il grande botanico Sir Joseph Banks).Il nome assegnato fu Dionea muscipula, nome comune tippitiwitchet, nome sulla cui etimologia vorrei glissare elegantemente! Linneo la definì "miraculum naturae"!


Fin dai tempi della loro scoperta, le piante carnivore hanno suscitato un grande interesse negli scrittori di romanzi di avventura o di fantascienza.


Tra i resoconti storici di piante assassine, senza dubbio the Man-eating Tree of  Madagascar è quello più  degno di nota.

Nel 1881, l'esploratore tedesco Carl Liche, di ritorno dal Madagascar  scrisse  un articolo  per il giornale South Australian Register , ove raccontava di aver visto l’albero e descrive il sacrificio a lui offerto dalla tribù malgascia dei  "Mkodo". Ecco il resoconto:

"I  palpi sottili e delicati, con la furia di serpenti affamati, fremevano per un attimo sopra la testa della giovine, quindi come spinti   dall'istinto di una intelligenza demoniaca, si fissavano  su di lei in improvvisati riccioli tutto intorno al suo collo e alle sue braccia; quindi mentre le sue terribili urla e ancora più terribili risate si innalzavano selvaggiamente, per essere istantaneamente strozzate ancora in un gorgogliante gemito, i tentacoli un dopo l'altro, come grossi serpenti verdi, con energia brutale e una infernale rapidità, si sollevarono, si ritrassero, e la avvolsero in spire dopo spire, stringendosi sempre più con la crudele rapidità e la selvaggia tenacità di anaconda che si avvolge attorno alla sua preda"

La storia  ritornò in auge  nel 1924, questa volta in un libro: Madagascar, Land of the Man-eating Tree, scritto e redatto dall' allora Governatore del Michigan , Chase Osborn. Nel libro alcuni missionari, affermavano di essere a conoscenza dell'esistenza dell'albero assassino e dei sacrifici umani a lui offerti dalle tribù locali.

In un' altro romanzo "Sea and Land"  Buel descriveva il suo incontro in una zona del centro America con una terribile pianta carnivora, chiamata dagli indigeni "Ya-te-veo" che trafiggeva la vittima con i suoi enormi aculei e la stringeva sino a dissanguarla...in pratica la versione vegetale dello stumento di tortura noto col nome di "Vergine di Norimberga".


 

Ma proseguiamo...Dal mito della pianta carnivora derivano probabilmente anche altre celebri "piante assassine"... come non ricordare i Trifidi   apparsi per la prima volta nel romanzo The Day of the Triffids di John Wyndham .



I trifidi sono piante che hanno la capacità di sfilarsi dal terreno e muoversi lentamente su tre robusti steli, il loro nome deriva dal latino trifidus, appunto. Queste piante sono carnivore e riescono a nutrirsi degli insetti grazie alla resina che ricopre il loro fusto. Tuttavia si rivelano ben presto anche antropofagi, aspettando pazientemente che le loro vittime comincino a decomporsi per nutrirsene. I trifidi sembrano essere in grado di comunicare fra loro e  uccidono le vittime con una coda come quella dello scorpione che porta un pungiglione velenoso.



Concludo questa carrellata con Herbert George Wells, meglio conosciuto come H. G. Wells, che scrisse tra i suoi racconti brevi :"Fioritura di una strana orchidea" dove addirittura un uomo veniva dissanguato da una perfida orchidea-vampiro!

Ed ora parliamo di Orribili piante carnivore al cinema!

Dico subito che il mio film preferito è :  " Little Shop of Horrors" con Rick Moranis, Ellen Greene, Steve Martin, Bill Murray e James Belushi. Adoro  la pianta aliena Audrey II !





Poi tutta la serie di vecchi b-movies  dedicata ai Trifidi:



Vi consiglio  la miniserie TV prodotta da BBC, più moderna e godibile.


Tutto andava bene anche i pomodori, in questo caso dopo quanto si conosce sulle Solanacee, una pellicola quasi profetica!



ove cose di questo genere terrorizzavano i passanti................incredibilmente assurdo!




In tempi più recenti ricordiamo Tentacula, la pianta carnivora di Harry Potter... ma sentiamo come la descrive l'ineffabile Harry:


"It was a relief to get out into the greenhouses; they were dealing with more dangerous plants than ever in Herbology but at least they were still allowed to swear loudly if the Venomous Tentacula seized them unexpectedly from behind."


La Venomous Tentacula è una pianta verde e spinosa, con rami mobili che tentano di catturare prede vive. Venomous Tentacula espelle il veleno dai suoi germogli, e le sue spine sono mortali,  le sue punture sono altamente velenose.
                 
 Va bene ora vi lascio, spero di avervi un po' fatto sognare con le mie adorate  orribili piante!










 























 




venerdì 23 novembre 2012

Per non dimenticare mai



Ricorre oggi   il  153 esimo Anniversario della pubblicazione del libro che ha cambiato il mondo: L'Origine delle Specie di Charles Darwin.

Ho voluto ricordare questo evento, perchè mi sembra che ormai Darwin, dopo il boom del Bicentenario, sia un argomento...per usare un termine rubato all'Editoria...che non vende più.
Anche sui grandi social network, siamo rimasti in pochi, i soliti malati di quella malattia che non ti lascia mai, chiamata darwinite acuta, a ricordarsi di lui, purtroppo!

Per festeggiare ho deciso di approfondire gli avvenimenti che precedettero la pubblicazion del libro.
Allora premetto che tralascerò appositamente la solita storia Darwin vs. Wallace, che ormai ha tediato tutti!

Vediamoli allora:


15 marzo 1859 Darwin chiese ad all'amico Joseph Hooker di rileggere e revisionare il manoscritto, per segnalargli eventuali incongruenze

1 Ottobre 1859
 Darwin finalmente completava  tutte le prove delle sue affermazioni, che aveva voluto aggiungere al testo, nonostante il suo stato di salute fosse pessimo. Il suo editore John Murray, proprietario della Murray Publishing House of London stabilì la data di pubblicazione alla fine di Novembre.

inizio di Ottobre 1859
Sentendo il bisogno di allontanarsdi da Londra il più possibile, Darwin si recò presso Ilkley Spa nello Yorkshire per "ride out the storm" che il suo libro avrebbe creato, e per cercare di curare i suoi soliti disturbi. Non è una novità per nessuno che Darwin credesse fermamente nell'efficacia delle cure termali.
Riguardo al suo soggiorno ad Ilkley si hanno molte notizie.....



 
 2 Novembre  1859
Mentre si trovava presso Ilkley Spa Darwin ricevette la prima copia del suo libro,
"On the Origin of Species by means of Natural Selection."

Per il libro erano stati proposti titoli diversi quali:


An Abstract of an Essay on the Origin of Species and Varieties through Natural Selection.
_ On the Origin of Species and Varieties by means of Natural Selection. 


 

24  Novembre 1859"Origin of Species" è  in vendita nelle librerie al prezzo  di 15 scellini. Ne vennero stampate 1.250 copie, la maggior parte delle quali fu venduta in quello stesso giorno, il giorno successivo il libro era esaurito.  Fu un successo grandissimo!

9 Dicembre 1859
Darwin ritornava  a Down House da Ilkley Spa.


9 Dicembre 1859
John Murray iniziò la stampa della  seconda edizione,  ne stampò 3,000 copie. Mise in cantiere anche una traduzione in Tedesco.

fine Dicembre 1859
Lord Palmerston propose alla regina Vittoria un cavalierato per Darwin...

....ma la Chiesa era in agguato...e tutti sanno come prosegue la storia!


Devo confessare che mi aspettavo che per il Bicentenario Charles sarebbe diventato...Sir Charles Darwin, but no way.

Vi lascio con qualche quote dal libro, rigorosamente in inglese...tradurre Darwin è un sacrilegio!


Man selects only for his own good: Nature only for that of the being which she tends.” 

“I see no good reasons why the views given in this volume should shock the religious views of anyone.”
 

"We behold the face of nature bright with gladness, we often see superabundance of food; we do not see or we forget, that the birds which are idly singing round us mostly live on insects or seeds, and are thus constantly destroying life; or we forget how largely these songsters, or their eggs, or their nestlings, are destroyed by birds and beasts of prey; we do not always bear in mind, that, though food may be now superabundant, it is not so at all seasons of each recurring year."

"I should premise that I use this term in a large and metaphorical sense including dependence of one being on another, and including (which is more important) not only the life of the individual, but success in leaving progeny. Two canine animals, in a time of death, may be truly said to struggle with each other which shall get food and live. But a plant on the edge of a desert is said to struggle for life against the drought, though more properly it should be said to be dependent on the moisture. A plant which annually produces a thousand seeds, of which only one on an average comes to maturity, may be more truly said to struggle with the plants of the same and other kinds which already clothe the ground. The mistletoe is dependent on the apple and a few other trees, but can only in a far-fetched sense be said to struggle with these trees, for, if too many of these parasites grow on the same tree, it languishes and dies. But several seedling mistletoes, growing close together on the same branch, may more truly be said to struggle with each other. As the mistletoe is disseminated by birds, its existence depends on them; and it may metaphorically be said to struggle with other fruit-bearing plants, in tempting the birds to devour and thus disseminate its seeds. In these several senses, which pass into each other, I use for convenience' sake the general term of Struggle for Existence."


“It is no valid objection that science as yet throws no light on the far higher problem of the essence or origin of life. Who can explain the what is the essence of the attraction of gravity?” 

"Thus, from the war of nature, from famine and death, the most exalted object which we are capable of conceiving, namely, the production of the higher animals, directly follows"

"...There is grandeur in this view of life, with its several powers, having been originally breathed into a few forms or into one; and that, whiles this planet has gone cycling on according to the fixed law of gravity, from so simple a beginning endless forms most beautiful and most wonderful have been, and are being, evolved.”