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giovedì 22 febbraio 2024

MERAVIGLIOSE CREATURE


 di Stefano Mazzotti 


Stefano Mazzotti è Zoologo, Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara e tiene lezioni di Didattica della Biologia e di Zoogeografia all’Università di Ferrara. Ha compiuto esplorazioni zoologiche in Sud America.

Tra i suoi libri: “Esploratori perduti. Storie dimenticate di naturalisti italiani di fine Ottocento” un saggio dove racconta dei Cacciatori di Specie italiani, sconosciuti ai più, purtroppo anche agli Italiani.

 

Questo suo saggio è il libro che mancava nel panorama italiano! Ogni giorno sentiamo dire che le specie si stanno estinguendo e verso questo tema c’è empatia, ma se andiamo a chiedere spiegazioni ai Media … il vuoto! A fronte di domande come: “cos’è una specie” o “fammi esempi di specie in pericolo” cade il silenzio più sconfortante. Mazzotti invece da risposte chiare e per nulla banali.

Poi vi parlerò dei contenuti ma lasciatemi dire una cosa, per chi come me conosce profondamente Darwin, troverà nel libro un filo conduttore tra i vari argomenti, che sono proprio i riferimenti al Padre dell’Evoluzione.

- Come quando Darwin discute di specie …

È veramente comico vedere quale eterogeneità domini la mente dei vari naturalisti quando essi parlano di specie: per alcuni la rassomiglianza è tutto, mentre la discendenza ha poco peso…per alcuni la sterilità è una prova infallibile, per altri non vale niente.

-L’incipit al Capitolo 3 è la frase conclusiva dell’Origine delle Specie

… da un inizio così semplice infinite forme, sempre più belle e meravigliose, si sono evolute e tuttora si evolvono.

-La meraviglia dell’Autore che entra in una foresta pluviale, mi ha ricordato il giovane Darwin che per la prima volta esplorava una foresta brasiliana … e molto altro che lascio scoprire a voi!

Ma passiamo ai contenuti del testo. Tutto inizia con la storia della Tassonomia e con le Regole di Nomenclatura di Carlo Linneo, e il libro chiarisce molte cose.

Ma a quel punto occorre dare una definizione di specie … e questo è invece un bel problema!

Fino a pochi anni fa si usava la definizione di Ernst Mayr: La specie è rappresentata da quegli individui che incrociandosi tra loro generano una prole illimitatamente feconda.

 Ma poi le definizioni di specie cambiarono e si complicarono, in questo terreno insidioso l’Autore vi guiderà abilmente.

Si parlerà poi del numero delle specie e Mazzotti ci dice …le stime più recenti indicano che restano da scoprire e descrivere almeno l’86% delle specie terrestri e il 91% di quelle marine. Descrivere tutte quelle ancora sconosciute richiede tempi e costi che, se ci si basa su quelli necessari oggi per descrivere annualmente le nuove specie, sono stimati in diverse centinaia di anni e di centinaia di migliaia di euro, con l’evidente rischio che nel frattempo la maggior parte delle specie si saranno estinte ancora prima di essere scoperte. I numeri sono scioccanti vero?

Dal Capitolo 4 inizia un Giro del Mondo dove saranno citate le nuove specie scoperte e quelle già note, ma molto interessanti. Confesso che è la parte che ho preferito!

NUOVA GUINEA

È un luogo poco esplorato ma contiene una delle più straordinarie biodiversità del pianeta, è un’isola da record:

- L’isola ospita più di 800 specie di uccelli, incluse 38 delle 42 di Uccelli del Paradiso.

_ la farfalla più grande del mondo, Ornithoptera alexandrae, con unapertura alare fino a 30 cm.




-Nel 2009 un gruppo di ricerca, che stava esplorando il cratere del vulcano Bosavi in Nuova Guinea, trovò una nuova specie di ratto gigante ... e enorme lo è veramente, eccolo lungo  82 cm, peso 1.5 kg. È molto confidente per ora stato gli è stato assegnato il binomio linneiano: Mallomys bosaviensis.

 


Io ne ho parlato qui sul Blog : Evolve or Die: Sherlock Holmes and the Giant Rat of Sumatra (wwwevolvedie.blogspot.com)

  

BORNEO

-la Nepenthes pudica una pianta carnivora che ha caratteri unici. La pianta produce infatti germogli sotterranei con organi simili a brocche ben sviluppate che si formano nelle cavità del terreno dentro le quali vengono intrappolate le prede, la maggior parte formiche e invertebrati che vivono nella lettiera.

 -qui è stato scoperto l’insetto stecco più lungo del mondo, della misura record di 56,7 cm, questo fasmide di colossali dimensioni è il Phobaeticus chani.

 

- vi sono poi piccole proscimmie arboricole (lunghe appena 20-40 centimetri) con abitudini notturne, dai grandi occhi sporgenti, il corpo gracile con lunghi arti e una piccola coda, appartenenti ai generi Loris e Nycticebus, con un morso velenoso!

 

FIUME   MEKONG

Dove si trova il pesce dracula Danionella dracula, scoperto in Myanmar, chiamato così per la presenza di due inquietanti zanne sporgenti dalla bocca, simili a quelle del famigerato omonimo Conte.

-il pesce testa di serpente nano blu Channa andrao che può respirare aria e sopravvivere sulla terraferma, come fecero i primi pesci che colonizzarono la terraferma.

 

AMAZZONIA


 
L’Autore descrive da visitatore la Foresta Nublar, una bellezza che toglie il fiato!

 -La poison dart frog, (una rana velenosa) Ranitomeya amazonica, appartenente alla famiglia dei Dendrobatidi.

- il gallo di roccia peruviano Rupicola peruviana, che vive nel folto della selva, lì dove i maschi si confrontano nelle arene cimentandosi in spettacolari parate, formando i Lek. Un bellissimo esempio di ciò che Darwin chiamava Selezione Sessuale.

 


Lo avete riconosciuto? È l’uccello della copertina

 

 BIODIVERSITÀ PROFONDA

 I fondali oceanici nascondono infinite specie sorprendenti…

Come il pesce lumaca delle Marianne Pseudoliparis swirei, scoperto recentemente nella Fossa delle Marianne. Ha il corpo simile a un grosso girino e possiede uno scheletro cartilagineo e cellule del corpo, che permettono all’animale di adattarsi alle variazioni di pressione.

 


 Ora  io mi fermo qui e vi lascio scoprire le centinaia di specie di cui ci parla Stefano Mazzotti.

 Buona lettura!

 

 

 

  

sabato 2 dicembre 2023

LE MAGICHE BACCHE DELL’INVERNO

 


La lunghissima estate è finita, l’autunno ha portato via le foglie dai rami, che ora si mostrano nudi, ma la natura ci ha fatto un regalo: le colorate bacche che illuminano i boschi!

Ho pensato di raggruppare i diversi tipi di bacche in due gruppi, per non generare confusione …


Bacche Velenose

Berretta del prete, Euonymus europaeus 

È una pianta di modeste dimensioni, che durante la primavera forma dei piccoli fiori bianchi che, in autunno, danno origine a caratteristici frutti rosa acceso, dalla curiosa forma simile al cappello usato dai sacerdoti cattolici. Cresce nei boschi misti di latifoglie.

Tutte le parti della pianta sono velenose e l’ingestione di pochi dei bellissimi semi può risultare mortale, agendo come purgativo violento! Velenosissima.

 


Salsapariglia, Smilax aspera, è una piccola erba rampicante, dal fusto flessibile e delicato, ma cosparso di spine acutissime. Le sue bacche mature sono rosso vivo e ci arrivano passando dal verde, al giallo, all’arancio.

E’ conosciuta dai  bambini perché associata ai Puffi, i celebri ometti blu inventati nel 1958 dal fumettista belga Peyo.  Essa costituisce l’alimento base dei Puffi e guai se venisse a mancare: perderebbero anche il colore blu della pelle!

 


Agrifoglio, Ilex aquifolium, conosciutissimo è una pianta considerata magica, fin da prima dell'avvento del Natale cristiano, anche dalle popolazioni celtiche di tutta Europa.

Il contenuto di saponine come meccanismo di difesa da parte delle piante contribuisce a rendere l'agrifoglio tossico per gli esseri umani poiché irrita lo stomaco e l'intestino, e altri componenti lo rendono dannoso per il sistema nervoso e per il cuore.

L'agrifoglio è uno dei componenti della bacchetta magica acquistata da Harry Potter prima di entrare a far parte della Scuola di magia di Hogwarts.

 


 Bacche Commestibili

 

Corniolo, Cornus mas,  è di solito un arbusto o un alberello dalle belle foglie appuntite, che si riconoscono bene dalle nervature che le percorrono. È specie diffusissima nelle nostre valli.

Le bacche sono buone quando sono di un bel rosso scuro, maturissime, allora non sono più aspre e astringenti, ma hanno un sapore delizioso!

 


Pungitopo, Ruscus aculeatus è un arbusto sempreverde con tipiche tonde bacche rosse (attenzione sono Velenose!) impiegate come ornamento natalizio, appartenente alla Famiglia delle Asparagacee (ricordate questo nome). 

Il suo nome “pungitopo” deriva dall’antico uso che si faceva della pianta in campagna, dove veniva utilizzata dai contadini per difendere i cibi nelle dispense, appunto dai topi.

Si credeva che il pungitopo tenesse lontano il male e che portasse fortuna, infatti un tempo si piantava il pungitopo intorno alla casa per proteggerla.

I germogli di pungitopo sono molto simili agli asparagi selvatici, pertanto si presentano come lunghi e sottili ramoscelli verdi, che di norma spuntano dalla terra in prossimità della pianta. Hanno un gusto amarognolo, raccolti da marzo a maggio, vengono utilizzati in cucina al posto dei costosissimi asparagi.





Ginepro, Juniperus communis, le bacche di questa pianta maturano nel corso di tutto l’anno, ma in autunno la quantità di bacche viola aumenta. Essendo una pianta che non produce né fiori né frutti, è infatti una Gimnosperma, come le Conifere, non si tratta realmente di bacche, ma di coni chiamati galbuli. Assaggiateli quando sono belli maturi e vi stupirete del loro sapore dolce, oltre che aromatico. Il ginepro viene infatti utilizzato in cucina, per aromatizzare soprattutto gli arrosti.

 










giovedì 23 novembre 2023

HAPPY ORIGIN DAY !

 


Festeggiamo oggi il 164esimo Anniversario della pubblicazione di ...

On the Origin of Species by means of Natural Selection”, 

The Book who changed the World Forever!

Approfondiamo  gli avvenimenti che precedettero la pubblicazione del libro. 

Vediamoli allora:

15 marzo 1959: Darwin chiese ad all’amico Joseph Hooker di rileggere e revisionare il manoscritto, per segnalargli eventuali incongruenze

1 Ottobre 1859: Darwin finalmente completava tutte le prove delle sue affermazioni, che aveva voluto aggiungere al testo, nonostante il suo stato di salute fosse pessimo. Il suo editore John Murray, proprietario della Murray Publishing House of London stabilì la data di pubblicazione alla fine di Novembre.

inizi di Ottobre 1859: sentendo il bisogno di allontanarsdi da Londra il più possibile, Darwin si recò presso Ilkley Spa nello Yorkshire  “to ride out the storm” che il suo libro avrebbe creato, e per cercare di curare i suoi soliti disturbi. Non è una novità per nessuno che Darwin credesse fermamente nell’efficacia delle cure termali.

2 Novembre 1859: mentre si trovava presso Ilkley Spa Darwin ricevette la prima copia del suo libro, “On the Origin of Species by means of Natural Selection.”

Per il libro erano stati proposti titoli diversi quali:

– An Abstract of an Essay on the Origin of Species and Varieties through Natural Selection.

– On the Origin of Species and Varieties by means of Natural Selection.

24 Novembre 1859: “Origin of Species” fu posto in vendita nelle librerie al prezzo di 15 scellini. Ne vennero stampate 1.250 copie, la maggior parte delle quali fu venduta in quello stesso giorno, il giorno successivo il libro era esaurito. Fu un successo grandissimo!

9 Dicembre 1859: Darwin ritornava a Down House da Ilkley Spa.

9 Dicembre 1859: John Murray iniziò la stampa della seconda edizione, ne stampò 3.000 copie. Mise in cantiere subito anche una traduzione in Tedesco: Über die Entstehung der Arten 

Vi lascio con qualche quote dal libro, rigorosamente in inglese…tradurre Darwin è un sacrilegio!

Anche perché Darwin è stato annoverato di recente tra i migliori scrittori inglesi. 
E allora mi chiedo perché lo hanno tolto dalle banconote da 10 sterline per metterci lei???




We behold the face of nature bright with gladness, we often see superabundance of food; we do not see or we forget, that the birds which are idly singing round us mostly live on insects or seeds, and are thus constantly destroying life; or we forget how largely these songsters, or their eggs, or their nestlings, are destroyed by birds and beasts of prey; we do not always bear in mind, that, though food may be now superabundant, it is not so at all seasons of each recurring year.


I should premise that I use this term in a large and metaphorical sense including dependence of one being on another, and including (which is more important) not only the life of the individual, but success in leaving progeny. Two canine animals, in a time of death, may be truly said to struggle with each other which shall get food and live. But a plant on the edge of a desert is said to struggle for life against the drought, though more properly it should be said to be dependent on the moisture. A plant which annually produces a thousand seeds, of which only one on an average comes to maturity, may be more truly said to struggle with the plants of the same and other kinds which already clothe the ground. The mistletoe is dependent on the apple and a few other trees, but can only in a far-fetched sense be said to struggle with these trees, for, if too many of these parasites grow on the same tree, it languishes and dies. But several seedling mistletoes, growing close together on the same branch, may more truly be said to struggle with each other. As the mistletoe is disseminated by birds, its existence depends on them; and it may metaphorically be said to struggle with other fruit-bearing plants, in tempting the birds to devour and thus disseminate its seeds. In these several senses, which pass into each other, I use for convenience’ sake the general term of Struggle for Existence.


It is no valid objection that science as yet throws no light on the far higher problem of the essence or origin of life. Who can explain the what is the essence of the attraction of gravity?

Thus, from the war of nature, from famine and death, the most exalted object which we are capable of conceiving, namely, the production of the higher animals, directly follows

ed ora la fine meravigliosa, uno dei brani scientifici più belli in assoluto!

There is grandeur in this view of life, with its several powers, having been originally breathed into a few forms or into one; and that, whiles this planet has gone cycling on according to the fixed law of gravity, from so simple a beginning endless forms most beautiful and most wonderful have been, and are being, evolved."

Voglio mostrarvi ora  alcune Versioni Inglesi del libro, molto belle come grafica delle copertine. In Italia invece le varie case editrici hanno sempre usato copertine brutte, sbiadite e per nulla invitanti! Tanto chi se lo compra,  dicono loro!


  molto bella!



Questa è la versione illustrata e commentata da David Quammen! E' molto bella.

Chi è questo Autore? Vi do un aiutino ha scritto anche  Spilloveril libro che nessuno aveva letto prima del Covid, e poi tutti dicevano di conoscerlo a memoria!



stupenda!



con effetto 3D




altri testi di Darwin





Questo è un magnifico Gioco di Ruolo





per i bambini






HAPPY ORIGIN DAY TO YOU ALL !!!














sabato 11 febbraio 2023

Charlie aveva una Ragazza !

 

Pochi sanno che Emma Wedgwood non è stata il solo grande amore nella vita di Charles Darwin. Fanny Mostyn Owen di Woodhouse fu infatti il suo primo amore.





Fanny era la sorella di William Owen, un compagno di studi di Charles.

I Mostyn Owen e i Darwin erano amici, e Charles era regolarmente invitato a caccia dal fratello di Fanny a Woodhouse, la residenza dei Mostyn Owen nello Shropshire, situata vicino a The Mount. Egli era il favorito del padre di Fanny, William Mostyn Owen, ‘il Governatore’. Darwin sentì parlare di Fanny per la prima volta quando era studente a Edinburgo. Ella presto divento uno dei mtivi per andare a Woodhouse. 

Fanny era un piccolo e delizioso spirito libero, così diverso dalle sue coetanee, sciocche, prive di cultura e svenevoli, che Jane Austin ha così ben descritto nei suoi romanzi. Era molto abile a cavalcare e a cacciare e Charles l’ammirava molto per questo.

Quando Darwin si trasferì a Cambridge, per frequentare l’Università, lui e Fanny si scrivevano molto spesso. Charles conservò le lettere di Fanny per il resto della sua vita, nonostante Fanny concludesse ogni sua lettera scrivendo:” Burn this as soon as read—or tremble at my fury and revenge”(Brucia questa lettera subito dopo averla letta o trema aspettando la mia furia e la mia vendetta)

 

Non ci sono purtroppo arrivate le lettere scritte da Charles, in quanto Miss Woodhouse le occultava in qualche modo, non posso credere che le avesse realmente bruciate!

Charles la descriveva così: the prettiest, plumpest, Charming personage that Shropshire possesses

“Fanny è come tutti sanno la persona più graziosa, con il viso più bello, e la più ricca di fascino di tutto lo Shropshire “e la chiamava “la Belle Fanny”.

Lei chiamava lui “Postillion” e lui la chiamava “Housemaid”.

Solo recentemente sono riuscita a capire l’origine di questi strani soprannomi!

Ovviamente Fanny non leggeva i romanzi della Austin, ma aveva una vera passione per i romanzi gotici di Ann Radcliffe, un misto di sovrannaturale, terrore e storie d’amore in ambientazione storica.


 


Sappiamo che lesse  Mysteries of Udolpho di Ann Radcliffe. Ma fu probabilmente The Romance of the Forest, della stessa Autrice, a cui si ispirò nella sua relazione con Darwin.

Tra I protagonisti troviamo Peter, un Cocchiere (Postillion), e Annette, una Cameriera (Housemaid), che fuggono con i loro padroni verso le rovine di un’antica abbazia nel sud della Francia, nascosta nel folto di una foresta.

In tutte le lettere che Fanny scriveva a Charles, lui era il Cocchiere e lei la Cameriera e naturalmente la tenuta di Woodhouse era The Forest.

Molto spesso cavalcavano assieme attraverso la campagna e si rotolavano felici in campi di fragole selvatiche, scambiandosi teneri baci…….

Erano gli anni in cui Darwin studiava al Christ’s College di Cambridge; fu per lui un periodo molto felice. Più tardi egli scrisse “Upon the whole, the three years I spent at Cambridge were the most joyful of my happy life”.

 

Beetles mania

In quel periodo Charles sviluppò una vera e propria mania per la raccolta di scarafaggi; lui e il cugino William Darwin Fox, facevano vere e proprie battute di caccia cercando specie rare di scarafaggi, nelle campagne attorno a Cambridge.

Ma Darwin pensava sempre a Fanny, infatti le inviò come regalo una delle più belle e rare farfalle inglesi (Papilio machaon britannicus), una farfalla spettacolare, larga 9 cm; questa specie all’epoca si trovava anche nel Cambridgeshire. Lei ne fu incantata.

 

L’entusiasmo di Darwin per gli scarafaggi era leggendario …. egli scrisse: “nessun poeta si è mai sentito più deliziato nel veder pubblicato il suo primo poema, di me quando vidi nella rivista Illustrations of British Insects le parole magiche, “catturato da C.Darwin, Esq.”

Fanny rimproverava Charles, lamentandosi del fatto che lui preferisse gli scarafaggi a lei!

Gli scrisse:” Perché non sei tornato a casa per Natale? Immagino che I tuoi cari Scarafaggi ti abbiano trattenuto! Se ti avessi scritto di aver trovato un esemplare di Scrofulum morturorum tu saresti tornato a casa velocemente!” Chiaramente non deve essere stato bello per Fanny sapere che Charles fosse più interessato agli scarafaggi che a lei!

 

A long voyage

 Poi per Darwin arrivò la proposta del Viaggio …

Immaginate la reazione di Fanny, quando seppe che Charles sarebbe stato lontano da lei per 3 anni, che poi sappiamo divennero 5!

Sentendo che Darwin voleva salutarla, prima della sua partenza per il grande Viaggio a bordo della HMS  Beagle , Fanny gli espresse il suo intenso rincrescimento, perché si trovava nel  Devonshire con la famiglia e non le era permesso tornare a Shrewsbury, quindi gli inviò una lettera.

My dear Charles I do hope you will enjoy yourself & be the happiest of the happy, I would give anything to see you once more before you go, for it does make me melancholy to think the time you are to be away.

You say what changes will happen before you come back—“& you hope I shall not have quite forgotten you—” I doubt not you will find me in status quo at the Forest, only grown old & sedate —but wherever I may be whatever changes may have happen’d none there will ever be in my opinion of you —so do not my dear Charles talk of forgetting!! the many happy hours we have had together from the time we were Housemaid & Postillion together, are not to be forgotten—& would that there was not to be an end of them!!

(Mio caro Charles, spero che ti piaccia il viaggio e che tu sia felicissimo, darei qualsiasi cosa per poterti vedere ancora una volta prima che tu parta, e sono molto triste pensando a tutto il tempo in cui tu sarai lontano da me.

Tu mi chiedi quali cambiamenti ci saranno prima del tuo ritorno e speri che io non ti avrò dimenticato. Non credo che tu mi troverai come sono adesso a Woodhouse, solamente più vecchia e tranquilla; ma ovunque io possa essere, qualsiasi cambiamento possa essere avvenuto, non cambierò mai i sentimenti che ho per te; quindi caro Charles non dire che ti dimenticherò!!!

Le molte ore felici che abbiamo trascorso insieme, quando eravamo Housemaid & Postillion, non saranno dimenticate e questo non finirà mai.)

Ho lasciato il testo inglese perché era un peccato cambiare questa bellissima Lettera d’Amore, ho messo comunque anche la traduzione.

Allora Fanny ricamò per lui un portamonete, con la scritta: I remain Dr. C. yrs truly Fanny O

Cosa accadde a Fanny dopo la partenza di Charles non è noto ma …

ENTRO 12 GIORNI DALLA PARTENZA DEL BEAGLE, FANNY SI FIDANZÒ con Robert Myddelton Biddulph di Chirk Castle !!!

12 giorni dico, ma come è possibile dopo tutto l’amore che diceva di provare per Charles, è veramente incredibile!

Ma non finisce qui …

 

Solo quattro mesi dopoquando Charles arrivò in Brasile, trovo una lettera della sorella che lo informava che Fanny aveva sposato un nobile gallese. La notizia distrusse completamente il povero Charles, che stringeva ancora incredulo tra le mani il portamonete che Fanny aveva ricamato per lui.

 

Did they live happily ever after?

 Ma, c’è sempre un ma, il matrimonio di Fanny non fu felice, il marito la trattava male, era un uomo dissoluto ed incredibilmente egoista. Inoltre la suocera era un essere odioso.

A parte una breve visita al suo ritorno dal viaggio del Beagle, mentre Fanny non stava bene ed era incinta da circa sei mesi del suo terzo figlio, Darwin non la vide più. Durante gli ultimi mesi del viaggio, era stato informato che lei sembrava tristemente ammalata e magra, e che avrebbe faticato a riconoscerla tanto era cambiata da quando era la ragazza robusta che conosceva. Non sappiamo cosa abbia pensato Darwin quando la incontrò alla fine del 1836, ma Fanny fu toccata dalla sua visita a dai fiori che lui le regalò. Ella aveva chiaramente desiderato rivederlo, come riferì Susan Darwin dopo una visita a Woodhouse.

  

Sarebbe stata diversa la vita di Darwin se avesse sposato “la Belle Fanny” anziché “la Pia Emma”?

Secondo me sì, diversa e migliore!