L’Antefatto
Leonardo nacque il 15 aprile 1452 ad Anchiano, frazione di Vinci da una relazione amorosa tra il giovane notaio ventiseienne Ser Piero da Vinci e la giovanissima Caterina di Meo Lippi, di circa 16 anni, figlia di fittavoli della famiglia da Vinci.
I due si conobbero nell’estate del 1451 nelle bellissime campagne che ancora oggi circondano la piccola città di Vinci, ricche di ulivi e viti. Ser Piero illuse l’ingenua Caterina, dicendole che l’avrebbe sposata, ma così non fece e dopo due mesi tornò a Firenze, dove si fidanzò con Albiera di Giovanni Amadori, ragazza di ricca famiglia. Caterina si accorse di essere incinta e lo comunicò a Ser Antonio e alla moglie Lucia.
Quando il giovane notaio venne a conoscenza della notizia, ne fu felice e disse a Caterina che avrebbe dato al bimbo il suo cognome, ma che non avrebbe potuto riconoscerlo legalmente perché nato fuori dal matrimonio. La giovane partorì nella propria casa ad Anchiano, ma il piccolo Leonardo le fu tolto dai Nonni, che lo portarono nella loro dimora a Vinci.
Il Nonno paterno Ser Antonio così ricorda con orgoglio la nascita del primo nipote:
“Nacque un mio nipote, figliolo di ser Piero mio figliolo a dì 15 aprile in sabato a ore 3 di notte.
Ebbe nome Lionardo. Battizzollo prete Piero di Bartolomeo da Vinci, in presenza di Papino di Nanni…”
Il bimbo venne battezzato nella piccola chiesa di Santa Croce in Vinci, ove ancora oggi è possibile vedere il Fonte Battesimale e la targa che riporta l’annuncio di Ser Antonio.
Pochi
giorni dopo Caterina venne accolta nella casa dei Nonni, in qualità di balia!
Così veniva chiamata da tutti … la Balia di Leonardo, non la Madre. Certo
Leonardo, che doveva essere intelligentissimo già in tenera età, sapeva
benissimo che Caterina era sua Madre, anche perché in seguito ebbe solo una
serie di Matrigne, Ser Piero infatti ebbe il primo figlio legittimo, dalla sua
terza moglie, quando Leonardo aveva già 24 anni! Una piccola rivincita del
Destino su un uomo che non riuscì mai ad amare e a comprendere il suo
prodigioso figliolo.Dopo
circa un anno la giovane venne allontanata da Leonardo e data in sposa ad un
brav’uomo, il ceramista Antonio Buti del Vacca, un ex soldato di ventura, dal
quale ebbe cinque figli.
Molti
anni dopo la povera Caterina raggiunse Leonardo a Milano, ove lui lavorava per
il Moro, e trascorse con lui gli ultimi due anni della sua vita.
La
Madre araba
Voglio
qui spendere poche parole per informare i lettori che quanto ho scritto sui
genitori di Leonardo è provato da dati storici e catastali raccolti a Vinci e a
Firenze.
Come
mai lo faccio? Semplicemente perché in questo periodo spuntano ipotesi
deliranti sulla Madre di Leonardo! Da impronte digitali da lui lasciate sul San
Girolamo, sedicenti esperti hanno affermato che il Genio Universale fosse di origini
arabe, come se dalle impronte digitali si potesse dedurre l’etnia di una
persona!
Quindi
la Madre di Leonardo era araba? o una schiava circassa, o mediorientale? E poi
uno chiede ma queste schiave si chiamavano Caterina? Tipico nome orientale eh!
Ma
la più bella è recentissima … ci hanno anche scritto un libro: Colei che generò
Leonardo era di Hong Kong, infatti quando vedrete più avanti il frutto di questo
incrocio, noterete i caratteristici occhi a mandorla e le altre caratteristiche
del Fenotipo Cinese.
Gli
Anni trascorsi a Vinci
Ser
Piero si stabilì a Firenze con la moglie, Leonardo invece rimase a Vinci con i Nonni
e lo Zio Francesco.
Questo
è confermato nella dichiarazione per il Catasto di Vinci dell'anno 1457, ove si
riporta che Ser Antonio aveva 85 anni e abitava nel popolo di Santa Croce,
marito di Lucia, di anni 64, e aveva per figli Francesco e Piero, d'anni 30,
sposato ad Albiera, ventunenne, e con loro convivente era «Lionardo
figliuolo di detto ser Piero non legittimo nato di lui e della Chaterina che al
presente è donna di Antonio del Vacca da Vinci, d'anni 5».
Tra Leonardo e lo Zio Francesco c’era un’ottima intesa, spesso esploravano le campagne e i boschi intorno a Vinci; Leonardo era felice perché poteva osservare fiori ed animali, un amore per la Natura che traspose nei dipinti e nelle sue ricerche sul volo.
Conosceva bene e distingueva le diverse, mi verrebbe da dire specie, ma è un termine che fu introdotto tre secoli dopo; quindi dirò distingueva i diversi tipi di fiori. Infatti quando realizzò quel dipinto meraviglioso che è l’Annunciazione, li riprodusse in grande numero e con molta esattezza.
Tra Leonardo e lo Zio Francesco c’era un’ottima intesa, spesso esploravano le campagne e i boschi intorno a Vinci; Leonardo era felice perché poteva osservare fiori ed animali, un amore per la Natura che traspose nei dipinti e nelle sue ricerche sul volo.
Conosceva bene e distingueva le diverse, mi verrebbe da dire specie, ma è un termine che fu introdotto tre secoli dopo; quindi dirò distingueva i diversi tipi di fiori. Infatti quando realizzò quel dipinto meraviglioso che è l’Annunciazione, li riprodusse in grande numero e con molta esattezza.
La
Corporazione dei Notai di Firenze, non ammetteva figli illegittimi, per cui Ser
Piero non si preoccupò di dare un’istruzione al figlio!
La
sua educazione fu piuttosto disordinata e discontinua, senza una programmazione
di fondo e suoi precettori furono il nonno Antonio, lo zio Francesco e il
Sacerdote che l’aveva battezzato. Il fanciullo imparò infatti a scrivere da
solo, con la mano sinistra, scrivendo sul foglio da destra a sinistra, in
maniera del tutto speculare alla scrittura normale.
Sappiamo da Giorgio Vasari, che infine il padre (bontà sua), iscrisse il figlio alla scuola dell'Abaco, dove apprese le basi dell'Aritmetica e della Geometria e che se ne allontanò perché l'insegnante non soddisfaceva le sue richieste di spiegazioni: “movendo di continuo dubbi e difficultà al Maestro che gl’insegnava, così bene, che spesso lo confondeva”
Sappiamo da Giorgio Vasari, che infine il padre (bontà sua), iscrisse il figlio alla scuola dell'Abaco, dove apprese le basi dell'Aritmetica e della Geometria e che se ne allontanò perché l'insegnante non soddisfaceva le sue richieste di spiegazioni: “movendo di continuo dubbi e difficultà al Maestro che gl’insegnava, così bene, che spesso lo confondeva”
Leonardo
comunque recuperò quando a Milano conobbe il grande matematico Fra’ Luca
Pacioli, che lo introdusse ai Misteri della sua Scienza; egli fu attratto
soprattutto dalla Geometria e da alcune tipologie di problemi ad essa
collegabili, che presentavano un interesse anche da un punto di vista pittorico
e architettonico.
Si
va a Firenze …
Nel
1464 Ser Piero portò Leonardo a Firenze, includendolo nella sua famiglia. Fin
da piccolo Leonardo amava tracciare linee e disegni sulla carta di buona
qualità, che certo non mancava nella casa del Nonno; anche suo padre si era
accorto che il figlio aveva buona attitudine per il disegno.
Poi
un giorno un fittavolo si recò da Ser Piero con una bella rondella di legno,
chiedendogli di farla decorare da un pittore, lo avrebbe risarcito con della
cacciagione. Ma anziché pagare un pittore lui portò il disco a Leonardo e gli
chiese se voleva dipingerlo; il ragazzo si chiuse nella sua stanza per una
settimana! Aveva deciso di creare uno scudo da guerriero, vi dipinse infatti la
testa di Medusa, per renderla ancora più spaventosa aggiunse serpi, lucertole,
grilli, locuste e ramarri, tutti rigorosamente dipinti dal vivo! Quando l’opera
fu terminata il ragazzo fece entrare il padre nella sua stanza, aprì le scuri e
lasciò entrare la luce; Ser Piero si spaventò moltissimo, ma poi quella Medusa
con il volto incorniciato da animali gli piacque molto! Naturalmente lo
vendette subito per 100 scudi a dei mercanti. Così era il padre di Leonardo …
il giudizio lo lascio a voi lettori.
Come
per altre opere del Genio di Vinci non si sa dove sia finito lo scudo, dopo
essere stato per un periodo proprietà del Duca di Firenze Cosimo de’ Medici.
Pieter Rubens immagine e Caravaggio immagine lo videro sicuramente, ma forse fu più Rubens
ad ispirarsi all’opera di Leonardo.
Allora
Ser Piero, facendo finalmente una scelta illuminata, portò Leonardo nella
Bottega di Andrea del Verrocchio, pittore, scultore ed orafo fiorentino di
grande talento. Quella del Verrocchio era indubbiamente la miglior Bottega
dell’Arte di Firenze, tra gli apprendisti c'erano Sandro Botticelli, Pietro
Perugino, Domenico Ghirlandaio e Lorenzo di Credi. Questo fu l'ambiente
in cui Leonardo apprese la sua arte.
Nella
Bottega si esercitavano vari tipi di attività: dalla pittura e scultura alle
arti cosiddette "minori". Ma soprattutto si praticava l'arte del
disegno in modo talmente perfetto che, anche oggigiorno, è difficile sapere se
un'opera è stata fatta da un Maestro o dal rispettivo allievo. Oltre che
dipingere e scolpire, agli allievi venivano insegnate alcune nozioni di
carpenteria, architettura, meccanica ed ingegneria.
Già
nel 1472 Leonardo era riconosciuto come vero e proprio pittore autonomo. La sua
prima opera è datata 5 Agosto del 1473 ed è intitolata Il Paesaggio sul Fiume.
Si tratta di un disegno realizzato con una veduta a volo di uccello e riprende
la Valle del fiume Arno.
Fu
anche il primo paesaggio vero e proprio, non solo lo sfondo di un dipinto.
Anche
Leonardo venne coinvolto dal Verrocchio nella realizzazione di un dipinto … si
trattava del Battesimo di Cristo, a lui venne assegnato l’ultimo
angioletto in basso a sinistra. Leonardo lo dipinse così bene, (e a mio parere
dipinse anche lo sfondo sfumato), che il Verrocchio spezzò i suoi pennelli,
giurando che non avrebbe mai più dipinto! Ora questa è sicuramente una Leggenda Metropolitana, ma l’abilità del giovane pittore è evidentissima.
Dopo
opportuni confronti forse era meglio che il Verrocchio si desse alla scultura!
Leonardo nacque vecchio?
Ovviamente
no, ma vorrei che rifletteste su un fatto: perché i grandi geni del passato
sono sempre rappresentati con immagini che li ritraggono vecchissimi. Vi chiedo
avete mai visto immagini giovanili di Charles Darwin o di Albert Einstein? Non
credo proprio. Io ne ho parlato QUI nel mio Blog! Andate a dare un'occhiata …
Il bellissimo Leonardo
E
allora che aspetto aveva Leonardo? Attorno ai 30 anni veniva descritto così da
chi lo conobbe: era molto alto ed aveva un fisico prestante, il viso bellissimo
era illuminato da grandi occhi chiari, molto dolci; aveva capelli biondi, che
portava lunghi, facendo ricadere i riccioli sulla schiena.
Questo
è convalidato da dipinti e sculture in cui lui appare, perché era così bello
che spesso veniva usato come modello. Dove? Calma che ci arriviamo …
Nella
pala di Francesco Botticini: I tre Arcangeli Leonardo è San Michele che regge
la spada.
E
poi nella Adorazione dei Magi del Botticelli è il giovane vestito di
bianco accanto a Lorenzo de’ Medici.
Terminando
questo lungo excursus su Leonardo, diciamo che potrei accettare come sua
immagine di quando era più agée questa realizzata dal suo Discepolo
Francesco Melzi, che lo seguì ad Amboise …
Arrivederci Leonardo … ho un unico rammarico che non sia ancora
stata inventata una Macchina del Tempo, che mi permetterebbe d’incontrarti :(