Stefano Mazzotti è Zoologo,
Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara e tiene lezioni di Didattica
della Biologia e di Zoogeografia all’Università di Ferrara. Ha compiuto
esplorazioni zoologiche in Sud America.
Tra i suoi libri: “Esploratori perduti. Storie
dimenticate di naturalisti italiani di fine Ottocento” un saggio dove racconta
dei Cacciatori di Specie italiani, sconosciuti ai più, purtroppo anche agli
Italiani.
Questo suo saggio è il libro
che mancava nel panorama italiano! Ogni giorno sentiamo dire che le specie si
stanno estinguendo e verso questo tema c’è empatia, ma se andiamo a chiedere
spiegazioni ai Media … il vuoto! A fronte di domande come: “cos’è una specie” o
“fammi esempi di specie in pericolo” cade il silenzio più sconfortante.
Mazzotti invece da risposte chiare e per nulla banali.
Poi vi parlerò dei
contenuti ma lasciatemi dire una cosa, per chi come me conosce profondamente
Darwin, troverà nel libro un filo conduttore tra i vari argomenti, che sono proprio
i riferimenti al Padre dell’Evoluzione.
- Come quando Darwin
discute di specie …
È veramente comico vedere
quale eterogeneità domini la mente dei vari naturalisti quando essi parlano di
specie: per alcuni la rassomiglianza è tutto, mentre la discendenza ha poco
peso…per alcuni la sterilità è una prova infallibile, per altri non vale niente.
-L’incipit al Capitolo 3
è la frase conclusiva dell’Origine delle Specie
… da un inizio così
semplice infinite forme, sempre più belle e meravigliose, si sono evolute e
tuttora si evolvono.
-La meraviglia dell’Autore
che entra in una foresta pluviale, mi ha ricordato il giovane Darwin che per la
prima volta esplorava una foresta brasiliana … e molto altro che lascio
scoprire a voi!
Ma passiamo ai contenuti del testo. Tutto inizia con la storia della Tassonomia e con le Regole di Nomenclatura di Carlo Linneo, e il libro chiarisce molte cose.
Ma a quel punto occorre dare una definizione di specie … e questo è invece un bel problema!
Fino a pochi anni
fa si usava la definizione di Ernst Mayr: La specie è
rappresentata da quegli individui che incrociandosi tra loro generano una prole
illimitatamente feconda.
Si parlerà poi del numero delle specie e Mazzotti ci dice …le stime più recenti indicano che restano da scoprire e descrivere almeno l’86% delle specie terrestri e il 91% di quelle marine. Descrivere tutte quelle ancora sconosciute richiede tempi e costi che, se ci si basa su quelli necessari oggi per descrivere annualmente le nuove specie, sono stimati in diverse centinaia di anni e di centinaia di migliaia di euro, con l’evidente rischio che nel frattempo la maggior parte delle specie si saranno estinte ancora prima di essere scoperte. I numeri sono scioccanti vero?
Dal Capitolo 4 inizia un
Giro del Mondo dove saranno citate le nuove specie scoperte e quelle già note,
ma molto interessanti. Confesso che è la parte che ho preferito!
NUOVA GUINEA
È un luogo poco esplorato ma
contiene una delle più straordinarie biodiversità del pianeta, è un’isola da record:
- L’isola ospita più di 800 specie di uccelli, incluse 38 delle 42 di Uccelli
del Paradiso.
_ la farfalla più grande del mondo, Ornithoptera alexandrae, con
un’apertura alare fino a 30 cm.
-Nel 2009 un gruppo di ricerca, che stava esplorando il cratere del vulcano Bosavi in Nuova Guinea, trovò una nuova specie di ratto gigante ... e enorme lo è veramente, eccolo lungo 82 cm, peso 1.5 kg. È molto confidente per ora stato gli è stato assegnato il binomio linneiano: Mallomys bosaviensis.
Io ne ho parlato qui sul Blog : Evolve or Die: Sherlock Holmes and the Giant Rat of
Sumatra (wwwevolvedie.blogspot.com)
BORNEO
-la Nepenthes pudica una pianta
carnivora che ha caratteri unici. La pianta produce infatti germogli
sotterranei con organi simili a brocche ben sviluppate che si formano nelle
cavità del terreno dentro le quali vengono intrappolate le prede, la maggior
parte formiche e invertebrati che vivono nella lettiera.
-qui è stato scoperto l’insetto stecco più lungo del mondo, della misura record di 56,7 cm, questo fasmide di colossali dimensioni è il Phobaeticus chani.
- vi sono poi piccole proscimmie arboricole
(lunghe appena 20-40 centimetri) con abitudini notturne, dai grandi occhi
sporgenti, il corpo gracile con lunghi arti e una piccola coda, appartenenti ai
generi Loris e Nycticebus, con un morso velenoso!
FIUME MEKONG
- Dove si trova il pesce dracula Danionella dracula, scoperto in Myanmar, chiamato così per la presenza di due inquietanti zanne sporgenti dalla bocca, simili a quelle del famigerato omonimo Conte.
-il pesce testa di serpente nano blu Channa
andrao che può respirare aria e sopravvivere sulla terraferma, come fecero
i primi pesci che colonizzarono la terraferma.
AMAZZONIA
-La poison dart frog, (una rana velenosa) Ranitomeya amazonica, appartenente alla famiglia dei Dendrobatidi.
- il gallo di roccia peruviano Rupicola peruviana, che vive nel folto della selva, lì dove i maschi si confrontano nelle arene cimentandosi in spettacolari parate, formando i Lek. Un bellissimo esempio di ciò che Darwin chiamava Selezione Sessuale.
Lo avete riconosciuto? È l’uccello della
copertina
BIODIVERSITÀ PROFONDA
I fondali oceanici nascondono infinite specie sorprendenti…
Come il pesce lumaca delle Marianne Pseudoliparis swirei, scoperto recentemente nella Fossa delle Marianne. Ha il corpo simile a un grosso girino e possiede uno scheletro cartilagineo e cellule del corpo, che permettono all’animale di adattarsi alle variazioni di pressione.
Ora io mi fermo qui e vi lascio scoprire le centinaia di specie di cui ci parla Stefano Mazzotti.
Buona lettura!