La lunghissima estate è finita, l’autunno ha portato via le foglie dai rami, che ora si mostrano nudi, ma la natura ci ha fatto un regalo: le colorate bacche che illuminano i boschi!
Ho pensato di raggruppare
i diversi tipi di bacche in due gruppi, per non generare confusione …
Bacche
Velenose
Berretta del prete, Euonymus europaeus
È
una pianta di modeste dimensioni, che durante la primavera forma dei piccoli
fiori bianchi che, in autunno, danno origine a caratteristici frutti rosa
acceso, dalla curiosa forma simile al cappello usato dai sacerdoti cattolici.
Cresce nei boschi misti di latifoglie.
Tutte
le parti della pianta sono velenose e l’ingestione di pochi dei bellissimi semi
può risultare mortale, agendo come purgativo violento! Velenosissima.
Salsapariglia, Smilax aspera, è una piccola erba rampicante, dal fusto flessibile e delicato, ma cosparso di spine acutissime. Le sue bacche mature sono rosso vivo e ci arrivano passando dal verde, al giallo, all’arancio.
E’ conosciuta dai bambini perché associata ai Puffi, i
celebri ometti blu inventati nel 1958 dal fumettista belga Peyo.
Essa costituisce l’alimento base dei Puffi e guai se venisse a
mancare: perderebbero anche il colore blu della pelle!
Il
contenuto di saponine come meccanismo di difesa da parte
delle piante contribuisce a rendere l'agrifoglio tossico per gli esseri umani
poiché irrita lo stomaco e l'intestino, e altri componenti lo rendono dannoso
per il sistema nervoso e per il cuore.
L'agrifoglio è uno dei componenti della bacchetta magica acquistata da Harry Potter prima di entrare a far parte della Scuola di magia di Hogwarts.
Bacche Commestibili
Corniolo,
Cornus mas,
è di solito un arbusto o un alberello
dalle belle foglie appuntite, che si riconoscono bene dalle nervature che le
percorrono. È specie diffusissima nelle nostre valli.
Le
bacche sono buone quando sono di un bel rosso scuro, maturissime, allora non
sono più aspre e astringenti, ma hanno un sapore delizioso!
Pungitopo,
Ruscus
aculeatus è un arbusto sempreverde con
tipiche tonde bacche rosse (attenzione sono Velenose!) impiegate come
ornamento natalizio, appartenente alla Famiglia delle Asparagacee
(ricordate questo nome).
Il suo nome “pungitopo”
deriva dall’antico uso che si faceva della pianta in campagna, dove veniva
utilizzata dai contadini per difendere i cibi nelle dispense, appunto dai topi.
Si credeva che il pungitopo tenesse lontano il male e che
portasse fortuna, infatti un tempo si piantava il pungitopo intorno alla casa
per proteggerla.
I germogli di pungitopo sono molto simili agli asparagi selvatici,
pertanto si presentano come lunghi e sottili ramoscelli verdi, che di norma
spuntano dalla terra in prossimità della pianta. Hanno un gusto amarognolo,
raccolti da marzo a maggio, vengono utilizzati in cucina al posto dei
costosissimi asparagi.
Ginepro, Juniperus communis, le bacche di questa pianta maturano nel corso di tutto l’anno, ma in autunno la quantità di bacche viola aumenta. Essendo una pianta che non produce né fiori né frutti, è infatti una Gimnosperma, come le Conifere, non si tratta realmente di bacche, ma di coni chiamati galbuli. Assaggiateli quando sono belli maturi e vi stupirete del loro sapore dolce, oltre che aromatico. Il ginepro viene infatti utilizzato in cucina, per aromatizzare soprattutto gli arrosti.