Vi sono luoghi, ricchi di storia ed importanti sia a livello locale che internazionale, che il tempo ha dimenticato e l’incuria dell’uomo ha cancellato o addirittura distrutto volontariamente; l’oblio e la natura di pari passo li hanno cancellati. È il caso del Porto della Masone e della Commenda dei Cavalieri Templari.
Pochissimi
sanno che lungo la Toce, all’altezza del ponte che porta a Vogogna, vi fosse un
porto importantissimo per i collegamenti tra l’Ossola, il Lago Maggiore e
Milano.
Il
Porto della Masone si trovava là dove l’Anza confluisce nella Toce ed era
protetto da un arco roccioso detto Scopello, quindi un luogo di chiusura
naturale per stabilire una Mansio, luogo di sosta ed accoglienza per i
viaggiatori, i pellegrini e i mercanti.
Occorreva
quindi trovare qualcuno che si facesse carico di tutti questi compiti e chi
meglio allora dei Cavalieri del Tempio di Gerusalemme, i Cavalieri Templari,
Ordine che era stato fondato proprio con questo scopo!
Agli
inizi del XIII secolo Antonio De Rodis, Feudatario di Formazza, avrebbe
lasciato le sue proprietà della Masone, dove egli stesso si era ritirato a vita
monastica, proprio all’Ordine del Tempio di Gerusalemme; il tutto è provato da
documenti stilati a Vercelli nel 1222.
Il
complesso era composto da una Magione che ospitava i Cavalieri, affiancata da
una parte riservata ai pellegrini, un vasto cortile e le scuderie. Vi era anche
la Chiesa dedicata a Santa Maria Annunziata, che affacciava su un piazzale. Il
tutto era circondato da alte mura, in quanto lì l’Ordine concedeva “il diritto
di asilo”, mura che presentavano un varco verso il porto e uno verso Vogogna.
Un carrettone di pietre, fungeva da argine e proteggeva la Magione dalle piene
della Toce.
In
antichi documenti è descritta nei particolari la Chiesa dedicata all’Assunta, “in
una sol nave tutta di vivo e calcina, colla facciata a mezzogiorno e l’altare a
tramontana, conserva entro un’incona di legno intagliato, un’antica pregevole
statua della Vergine.” Dietro l’altare vi era un dipinto (1610)
raffigurante l’Annunciazione, di Stefano Delfina da Orta, ora conservato nella
Parrocchiale di Piedimulera, unico oggetto salvato prima della distruzione
della chiesa fatta dopo la Rivoluzione francese.
Più a Nord del complesso vi era il traghetto che collegava la via Francisca sulla riva destra del fiume Toce con la riva sinistra. Un complesso sistema di pali e anelli reggeva il gamello (filo) a cui era legata la nave grande, invece se il fiume era in piena si usava il burchiello più piccolo.
Nel
1250 Vergonte, la capitale della Bassa Ossola, venne completamente distrutta dal
torrente Marmazza, che scorreva a fianco del borgo; il torrente rompendo ad un
tratto gli argini, impetuosamente irruppe nel borgo, riducendolo in poco tempo ad
un cumolo di rovine e seppellendovi buona parte dei suoi abitanti. La
successiva capitale Pietrasanta, sorta sulle rovine di Vergonte per volere dei
Visconti, subì lo stesso destino, cancellata dal torrente Anza nel 1328, con un
evento simile a quello del Vajont. Sembra che lungo il corso del torrente all’altezza
di Castiglione si fosse formata una diga naturale che aveva notevoli dimensioni;
questa diga cedette improvvisamente e un muro d’acqua altissimo percorse il letto
inferiore del fiume, poi l’onda con la forza di uno tsunami devastò la pianura
cancellando Pietrasanta.
La
bella Vogogna divenne così capitale!
Poi
agli inizi del 1300 accadde qualcosa di inimmaginabile: l’Ordine dei Templari,
fondato da Bernardo di Chiaravalle nel 1120, venne cancellato! come? lo vediamo
…
Il 13 ottobre 1307 in Francia, tutti i
cavalieri dell’Ordine furono arrestati su ordine di re Filippo IV, con false accuse
di eresia ed altri crimini. Dopo le prime confessioni sotto tortura, il 22
novembre dello stesso anno papa Clemente V ordinava con una bolla di arrestare
i Templari in tutti i Regni della cristianità. I beni dell’ordine venivano allo
stesso tempo sequestrati. Alla fine l’ordine dei Templari fu sciolto dal papa
nel 1312. L’atto finale dell’epopea dei Templari, cominciata quasi due secoli
prima, fu la morte sul rogo del Gran Maestro Jacques de Molay, che aveva
ritrattato la confessione.
Il
regista di questa strage fu Filippo “Il bello”, che voleva il denaro dei
Templari per sanare la bancarotta della Francia e manovrava il Papa francese a
suo piacere.
Per la serie mors tua vita mea papa Clemente V assegnò nel maggio del 1312 la Mansione ai Cavalieri di Malta che la gestirono sino al 1759. In seguito nel 1376 furono sottoscritte le convenzioni tra gli Ospitalieri di Malta e il Comune di Vogogna.
Nel frattempo i traffici nel porto erano aumentanti di molto: vi arrivavano i barconi provenienti dalla pianura carichi di granaglie, sale, riso e vino, dal porto i barconi tornavano al Lago trasportando legna, formaggi, carbone, pelli e bestiame.
In considerazione di questo aumentato traffico e della richiesta di denaro, che l’Ordine degli Ospitalieri faceva alla Commenda per ristrutturare l’isola di Malta … nel porto dazi, tasse e gabelle salirono alle stelle! Pagavano il pedaggio non solo i barconi sul fiume, ma anche chi transitava sulla via Francigena, senza far uso del Porto! Il tutto si risolveva in un vero e proprio taglieggio sul commercio ossolano.
Purtroppo nel 1535 per Milano e il
territorio del Ducato iniziò un periodo di 170 anni di dominazione spagnola. I
governatori spagnoli che si susseguirono esercitarono un controllo oppressivo
del popolo sui piani ideologico e fiscale.
Da quel momento in poi i frati –
cavalieri abbandonarono la commenda della Masone e si ritirarono a Novara. Il
Porto rimase nelle mani di Portolani, gente senza scrupoli, che si
abbandonavano ad ogni sorta di spagnolesca prepotenza, protetti dalle insegne
dell’Ordine, che aveva loro affittato il porto.
I portolani si avvalsero dell’aiuto di
persone capaci di commettere ogni tipo di azione criminale … cioè dei Bravi, se
state pensando al Manzoni ebbene sì erano loro!
Le cronache di Vogogna ci raccontano di
soprusi e angherie operati sulle persone in transito ed anche dell’omicidio di
un prelato greco; ritengo giusto pensare che molti altri omicidi siano stati
commessi.
Finalmente nel
1759 i Cavalieri vendettero la Commenda alla Valle Anzasca!
Purtroppo in seguito alla Rivoluzione Francese nel 1797, con regio editto dei Savoia, venne saccheggiata e poi rasa al suolo la Chiesa di Santa Maria Annunziata, che era stata per secoli luogo di culto delle genti ossolane, che vi si recavano in processione nel giorno dell’Annunciazione.
Fatale
alla Commenda fu la nefanda statale del Sempione, che Napoleone, guarda caso,
volle passasse proprio lì!
Ora
gli alberi e l’oblio ricoprono quella che fu la gloriosa Masone di Vogogna, l’unica
speranza è solo che qualche studioso possa fare ispezioni archeologiche sul
sito.